e anche l’esperienza dell’addio al nubilato in barca l’ho fatta. mi manca solo la festa per chi prende i voti o di portare a spasso Briatore e direi che le ho provate tutte.
le premesse erano di tutto rispetto: fanciulle sconosciute che vogliono festeggiare. ovviamente mi immaginavo un cargo di modelle single, e invece erano ragazze normalissime e pure tutte fidanzate. evidentemente sbavo e non me ne accorgo, in quanto mi sembra di tenere sempre o quasi un comportamento corretto con le fanciulle, e invece queste a turno mi hanno sottolineato a più tornate che erano fidanzate "mi puoi per cortesia tirare quella corda?" "certo, comunque il mio moroso….". come quando porto a spasso una fanciulla in motoretta, dove per rimanere attaccate piuttosto che mettermi le mani ai fianchi si inventano posture incredibili. non è che se mi abbracci per non cadere, quando arriviamo a destinazione ti ficco la lingua in bocca, no? o anche la mia flatmate, viviamo insieme da gennaio, non ho mai mostrato interesse nei suoi confronti nè credo mai lo dimostrerò, ma ogni volta che si va a dormire, lei si chiude a chiave in camera. vabbé, ognuno faccia come crede, io me la ghigno.
il we è stato molto bello: arietta durante il giorno per divertirsi, sole, tutto è filato liscio come doveva. l’unico episodio un pò fuori dal normale è stato questo: siamo arrivati a portovenere venerdì a mezzanotte, e il tipo del charter mi aspettava dalle 22. appena arrivati al porto mi faccio mollare al volo per andare a fare il check in. fatto il check in, metto a posto due cose e vado subito incontro all’equipaggio per dargli una mano con la spesa. faccio una decina di metri e mi rendo conto che stavano arrivando. allora gli do il benvenuto a bordo (per la futura sposa era tutta una sorpresa) e dico di sistemare le borse come volevano nelle cabine, che poi si andava a prendere la spesa nelle macchine. gli lascio una decina di minuti e scendo anche io in dinette a vedere se tutto andava bene. uno apre il frigo e dice "che carini, ci hanno lasciato mozzarella e affettati", e io rimango basito perchè mi sembrava di avere visto il frigo poco prima completamente vuoto, e non capisco. un altro mi dice "qualcuno ha dimenticato un trolley nella mia cabina", vado a controllare, ed effettivamente, mumble mumble, mi guardo bene in giro e penso "non ci credo, ho sbagliato barca!!!". mi scuso per l’errore e dico a tutti di muoversi rapidamiente, perchè la nostra barca era quella accanto. poco dopo arriva l’equipaggio della barca in questione, che non si rende conto di nulla. vero che le barche, soprattutto al buio, sono abbastanza simili, ma io evidentemente ero abbastanza stordito.
sabato notte si dorme in rada, e io come spesso mi capita mi abbandono di tanto in tanto a guardare le stelle, e ogni volta il pensiero è molto simile "uhh, che belle!!! quello è il carro, quella è la stella polare, guarda la stella cadente" e poi stupore fine a sè stesso. e perchè? cioè, posso forse anche capire uno che vive sempre in città, e non è abituato a vedere le stelle, ma io, come faccio a non sapere nulla del cielo che sta sopra la mia capa? conosciamo un botto di cose della nostra terra, ma del cielo, che è sempre lo stesso, non sappiamo nulla? ogni volta che lo si guarda un punto interrogativo? eqquindi prima di partire mi metto un pò sotto con l’astronomia, e vediamo poi se una volta che sarò sotto le stellate greche emetterò ancora versi di stupore, oppure mi sentirò di più a casa mia, sotto il mio cielo

1 commento su “”

  1. Io la più bella notte di SanLorenzo l’ho passata all’isola d’Elba, nel piazzale di una chiesetta sperduta sulla collina completamente al buio. Non so ancora capacitarmi di quante stelle cadenti ho visto. Ecco, diciamo che il periodo più sfigato l’ho avuto dopo tutti quei desideri espressi.

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